Giornalettismo e la madre vegana (Tuttiicriminideivegani.org)

di Serena Contardi

mamma

Esiste un sito spazzatura, molti di voi lo conosceranno, che si chiama tuttiicriminidegliimmigrati.com: razzisti vi elencano illeciti di migranti per altri razzisti, che possono così sentirsi giustificati nel proprio razzismo. Fortunatamente, è un sito che fa schifo a tutte le persone decenti che conosco (o, più semplicemente, a tutte le persone decenti che esistono). Eppure, queste persone decenti, spesso non si fanno scrupolo di linkarti notizie di figli di genitori vegani ammalati o deceduti, onde dimostrarti – in aperta contraddizione con quanto vuole l’American Dietetic Association (The Academy of Nutrition and Dietetics) – quanto il veganismo sia insalubre e pericoloso, specie per i bimbi (faccio notare, en passant, che sono già nati spazi web che si prefiggono lo scopo di tenere il conto dei pargoli vegani “uccisi”: una sorta di tuttiicriminideivegani.com). Non si accorgono che il meccanismo di generalizzazione – parziale e interessato – è esattamente lo stesso, e quando fai questo accostamento solitamente si inalberano.

D’altronde, anche i giornali ci mettono del loro: è risaputo che, nel caso di crimini commessi da stranieri, la stampa è sempre molto attenta a evidenziare la nazionalità o l’etnia dei rei (o presunti tali), identificandoli integralmente con quella; mentre, per contro, si tralascia volentieri di riportare queste “sottigliezze” quando essi si trovano nel ruolo di vittime (a patto che non siano vittime di altri stranieri, come nota Annamaria Rivera).

Stessa sorte tocca ad altri gruppi minoritari. Quando si tratta di bambini malnutriti, danneggiati dall’incompetenza dei genitori, questa dinamica si ripresenta pressoché identica: il genitore non è più un criminale o un irresponsabile, ma un vegano. Donde se ne ricava che tutti i vegani sarebbero criminali e irresponsabili nei confronti dei figli; che magari andrebbero loro tolti, come auspicava una pagina facebook.

Leggiamo come Giornalettismo, una testata che non sembra avere gli animalisti in grande simpatia, sceglie di titolare la notizia di una madre francese alla quale è stato levato il figlio dalla magistratura perché severamente sottopeso:

“Il neonato denutrito tolto alla mamma vegana”

Ora, ci è perfettamente noto che notizie come questa, a partire dai titoli con cui vengono proposte, sono fortemente connotate in senso strumentale (l’effetto generalizzazione è spesso del tutto voluto), ma Giornalettismo (l’autore non si firma…) prosegue il suo attacco al veganismo tout court in maniera davvero spregiudicata:

Una dieta vegana non è probabilmente adatta ai bambini appena nati. A sollevare dubbi è il caso di un neonato tolto dalla magistratura alla sua famiglia, in Francia, a causa dell’alimentazione (vegana, appunto) imposta dalla mamma.

Più avanti ci viene detto che la madre nutriva il figlio con del comune latte di riso, così da rispettare la sua scelta di alimentazione non violenta. Quello che viene omesso, è che le madri vegane – quelle dotate di senno – non si fanno alcun problema a somministrare prodotti animali ai loro bebé: direttamente dal loro seno, sotto forma di genuino e saziante latte umano (siamo anche noi animali, eh).
Ci si chiederà a questo punto come se la cavino nel caso il latte non dovesse essere sufficiente. Esattamente come se la cavano molte di quelle madri i cui figli sono intolleranti al latte vaccino: con formule per lattanti a base vegetale, che non sono la stessa cosa del latte di riso che si può trovare al supermercato. Significativamente, su questi neonati “vegani” per forza di cose, non per scelta etica dei genitori, nessuno scrive articoli allarmistici di questo calibro…


Comments
6 Responses to “Giornalettismo e la madre vegana (Tuttiicriminideivegani.org)”
  1. Sergio ha detto:

    Definire “Giornalettismo” una “testata” è fargli un complimento…..

  2. sabrina ha detto:

    Ciao,
    volevo segnalare che courses.washington.edu/nutr526/lectures/formula_09.ppt e http://www.drmomma.org/2008/02/microscopic-view-of-human-milk-cows.html
    Per quanto riguarda il periodo in cui il neonato si ciba esclusivamente o principlamente di latte, ossia almeno fino ai 12 mesi.
    Quindi, come dicevate, in nessun caso il latte materno può essere sostituito dal latte di altri animali, bensì da latte artificiale *a base* animale o vegetale.

    Ma il grosso della diatriba concerne il periodo che segue il cosiddetto svezzamento, o slattamento.
    Fisiologia vorrebbe che l’allattamento al seno continuasse fino a che l’infante stess* non se ne stanchi, eliminando alla radice il problema di quale latte scegliere. Cultura risponde che non va bene, e Mercato è d’accordo, soddisfatto della propria autorevolezza.
    Infante, però, vuole ancora latte – almeno secondo i più accreditati infantofoni – e per compensare il distacco ne vuole a litrate.
    Per cui si crea il dilemma tra il latte della Nerina – che lo renderà alto e forte – e quello della Piantina, che secondo le più recenti leggende antivegane causerebbe danni catastrofici alla dentatura.

    Insomma, c’è un mondo.
    Io, comunque, sono molto favorevole alla svizzera staminale.

  3. G. ha detto:

    D’accordo su tutto.

  4. Veganovivo ha detto:

    Il lavoro di un giornalista serio e professionale consiste anche e soprattutto nel documentarsi e verificare prima di scrivere un articolo:

    “Commercial infant formulas should be used if infants are not breastfed or are weaned before 1 year of age. Soy formula is the only option for nonbreastfed vegan infants. Other preparations including soymik, rice milk, and homemade formulas should not be used to replace breast milk or commercial infant formula.”

    http://www.eatright.org/WorkArea/linkit.aspx?LinkIdentifier=id&ItemID=8417

    Gli animalisti, questi ignoranti…