Tutto quello di cui dobbiamo tenere conto
Pubblichiamo un’ interessante riflessione sul confronto svoltosi l’11 gennaio negli studi di Radio Roma Capitale tra scienziati che praticano la vivisezione e ricercatori che, oltre che su un piano etico, la contrastano per ragioni scientifiche.
di Marco Piervenanzi
Fedi contro Garattini. Sembrava il bene contro il male, a pensarci prima. Una contrapposizione manichea che, a pensarci meglio stamattina, mi risulta addirittura riduttiva.
Non può esserci confronto quando le parti sono così distanti.
Ci sono cose di cui dovremmo tener conto sempre, e forse non lo facciamo mai. Siamo così persi e avviluppati dentro il nostro irrinunciabile filosofare che spesso ci sfugge, probabilmente, la vera entità della questione.
La portata del dramma che si celebra ogni giorno sulla pelle degli animali rischia di diventare un fatto marginale, con una leggerezza raccapricciante. E un confronto tra le parti in cui viene omessa la sofferenza dell’animale è un confronto che non c’è.
Il nostro avversario, così aggrappato ad una posizione antropocentrica che appare granitica, considera l’empatia che proviamo nei confronti degli animali quasi un problema nostro, tutto di ordine psicologico, un lavoro della nostra mente, secondario e inutile, una patologia.
Con freddezza, in sequenza, possiamo sentire espressioni come:
“Tutti noi siamo d’accordo sul ridurre al minimo la sofferenza, e per questo accettiamo le decisioni dei Comitati Etici”
“Pratichiamo anestesia laddove possibile e dove questa non intralci i risultati”
“Vorrete mica sacrificare 10.000 esseri umani per salvare un coniglio?”
Come se qualcuno dicesse: “Ho degli schiavi africani nelle mie terre… il comitato etico ha deciso che possono lavorare al massimo 10 ore sotto il sole… a raccogliere pomodori… e poi posso frustarli un po’…. e quando e’ possibile possono anche mangiare”…
Questo è lo stato delle cose.
I nostri avversari non sanno nemmeno di cosa parliamo noi. E a nome di chi parliamo.
Per loro gli animali non umani non esistono.
E’ bene fare un esempio che affonda nella Storia: prima di avere le Costituzioni così come le conosciamo oggi, nella fase di passaggio da una diversa forma di Stato… quando le Monarchie cominciavano a vacillare…. le Costituzioni venivano definite “Concesse”, ed era il sovrano che autolimitava leggermente il suo potere per garantire diritti.
Ecco, noi siamo esattamente qua.
L’Impero del Male quando parla con noi ci dice: ” Non troppa violenza sugli animali, ma un po’ sì.”
Come dire…”Scusami negro se ti chiamo negro… non ti uccido… ma sei negro… e un po’ ti devo bastonare, che vuoi che sia.”
Noi siamo qua. Fermi a questo punto.
Tutti i nostri discorsi devono tener conto del punto da cui partiamo.
Buona Lotta.