Chi ha incastrato lo scoiattolo grigio?
di Serena Contardi
Non si può certo dire che sir Roger Scruton sia un paladino dei diritti animali. Autore di Animal Rights and Wrongs, saggio polemico che ribadisce con forza l’esclusione dei non-umani dal dominio della morale, ha difeso a spada tratta attività come allevamento, pesca e caccia. Professore di estetica al Birbeck College dell’università di Londra, ha preteso poi impartirci una magistrale lezione di “stile”, trasformando personalmente in salsicce un maiale cresciuto e ingrassato a casa propria, provocatoriamente battezzato “Singer” per l’occasione. Eppure, tra una crassa risata e l’altra, Scruton pare accorgersi che la cosiddetta questione animale ci riguarda da vicino e, davanti alle bestie rinchiuse negli zoo, arriva addirittura a provare un insospettabile moto di indignazione, chiededendosi se “non c’è forse qualcosa di ignobile nel desiderio di osservare un animale selvatico in condizioni di perfetta sicurezza, mentre la povera bestia, furiosa con la folla che la fissa con la bocca aperta, non può punire quell’insolenza con zanne e artigli?”. Conclusione: “Il meno che si possa dire è che gli zoo non contribuiscono all’incremento della virtù umana”. Domandandomi soltanto en passant quale significativo progresso morale abbia potuto garantirgli macellare il povero Singer, ne deduco che Scruton ritenga, kantianamente, il modo in cui trattiamo gli animali abbia ripercussioni profonde sul nostro modo di qualificarci come umani. E in effetti, pur contestando in toto la nozione di diritti animali, Scruton argomenta diffusamente esistano doveri umani nei loro confronti, “doveri che nascono e vengono assunti nel momento in cui rendiamo gli animali dipendenti da noi per la loro sopravvivenza e il loro benessere”.
Ora, pur non apprezzando particolarmente l’opera di questo signore inglese, mi chiedo, riguardo alla controversa questione degli scoiattoli grigi, quanto contribuisca all’ “incremento della virtù umana” sterminarli a cuor leggero, e magari farsi beffe di chi si oppone a questo provvedimento. Ma facciamo due passi indietro, e chiediamoci come abbiano fatto questi simpatici roditori nordamericani a diffondersi in alcune zone del suolo italico, tanto da diventare, almeno a detta di alcuni “esperti”, una minaccia per i cugini, scoiattoli rossi (specie endemica europea), e l’ecosistema (per chi desiderasse sentire l’altra campana, si rimanda a questo sito).
La prima coppia di scoiattoli grigi (Sciurus carolinensis) fu portata in Italia da un diplomatico statunitense nel 1948, e rilasciata in un parco di Torino. In seguito al successo del cartone animato Disney Cip&Ciop, questi teneri musetti fecero la fortuna dei commercianti di animali europei, che ne inaugurarono l’importazione e la vendita. Per acquistare scoiattoli, ovviamente, non era richiesto alcun patentino: qualsiasi imbecille poteva (e ancora può: persino su Ebay…) comprare questi animali, e poi magari disfarsene, una volta svanito l’entusiasmo per il nuovo giocattolino. E infatti. Immessi nell’ambiente da padroni poco avveduti, gli scoiattoli hanno cominciato a riprodursi da scoiattoli (incredibile, nevvero?), espandendosi oltre misura: al punto che la Convenzione di Berna oggi ci chiede di intervenire, e sono stati globalmente stanziati quasi due milioni di euro per l’eradicazione o la cattura, la sterilizzazione e la liberazione in appositi bioparchi degli esemplari di questa specie. Mentre in alcune regioni si è quindi optato per il contenimento (sterilizzazione), nella provincia di Perugia ci si è decisi per l’eradicazione (abbattimento): questo e solo questo ha messo in moto le proteste degli animalisti. Lo stesso WWF, forse la più grande associazione ecologista (non animalista) al mondo, sottolinea non si dovrebbe mai arrivare all’eradicazione, e spinge perché il problema venga affrontato a monte, mediante norme che vietino la vendita di animali d’importazione. Il problema, oltretutto, non riguarda i soli scoiattoli grigi: come nota Riccardo Fortina, il commercio di tantissime specie che provengono da Paesi a clima temperato rischia di danneggiare irreparabilmente i nostri ecosistemi.
Ciò detto, mi sembra davvero paradossale gli animalisti che chiedono di fermare lo sterminio degli scoiattoli grigi in Umbria vengano definiti “i peggiori nemici degli animali”. In effetti, essendo gli animalisti contrari al commercio di animali (tanto più al commercio di animali selvatici), fosse stato per loro Cip&Ciop non sarebbero mai giunti nel vecchio continente, e questo piccolo grande disastro, ambientale ed economico, ce lo saremmo tranquillamente risparmiato. Se poi queste accuse provengono da Federfauna, ovvero il sindacato che tutela gli interessi dei commercianti di animali, domestici ed esotici, il paradosso si fa alquanto divertente. Certo passa la voglia di ridere non appena si realizzi che a farne le spese sono creature sensibili e curiose le quali, strappate al loro habitat, vengono spedite in Paesi lontani, rimbalzate di gabbia in gabbia e poi fatte fuori, se nocive per un ambiente che non è il loro. Eppure la più grande sciagura per gli animali sarebbe rappresentata dagli animalisti, cui viene accollata l’insensatezza dell’intero sistema. Il fatto che essi siano ritenuti i maggiori responsabili è, oserei dire, un’apparenza economicamente necessaria: così viene inibita la visione della totalità dei fattori, e la stupidità collettiva, tanto arrogante quanto inconsapevole di sé, può continuare a esercitarsi sull’ultimo anello della catena – l’unico immediatamente individuabile, che confusamente si solleva contro l’ingiustizia subita da chi è più indifeso. Intanto il Natale è appena trascorso, e qualcuno avrà regalato animali di specie aliene, com’è legale.
Brava Serena, gran bell’articolo!
Ma veramente il progetto “Life” in provincia di Perugia ha deciso per l’abbattimento? Ho letto bene? “Life” ed abbattimento? Ma cos’è, ci prendono per i fondelli, anche? Veramente paradossale. Si chiama un progetto “Life” e poi si decide per l’abbattimento di vite senzienti? Oddio, se non fosse tragico, sarebbe esilarante. Manco in “1984” tanta follia!
P.S.: ah, ti ringrazio per avermi fatto fare la conoscenza di Mr. Scruton (il nome ricorda un po’ i personaggi cattivi di Dickens e del resto uno che alleva ed ingrassa un maiale in casa propria per poi trasformarlo in salsicce è decisamente un personaggio ai limiti del reale), mi domando solo come possa insegnare estetica uno che sembra capire così poco delle categorie del bello, del sublime ed affini, immerso come sembra nelle brutture del dominio dell’altro.
Grazie, cara 🙂
Sul nome “Life” stesso pensiero tuo, credo sia stato scelto per indorare la pillola, e spostare l’attenzione sul fatto che il progetto è destinato a preservare la biodiversità. Devono far passare che si uccide per la vita, insomma…
Scruton, a parer mio, è meglio di Savater. Animal Rights and wrongs, se mai dovesse interessarti, è tradotto in italiano http://www.ibs.it/code/9788860301703/scruton-roger/gli-animali-hanno.html
Buongiorno,
sono uno scoiattolo grigio e quindi ringrazio per l’attenzione riservata alla mia futura sorte, che non e’ mica tanto rosea: io sono genovese, dovrebbero quindi “solo” catturarmi e sterilizzarmi (operazione per la quale e’ pero’ prevista una mortalita’ del 10%) e poi costringermi in cattivita’ per il resto della mia vita; ai cugini piemontesi e lombardi andra’ anche peggio: per loro e’ prevista la condanna a morte senza appello.
Se da una parte ringrazio, dall’altra pero’ per amor di precisione e senza intento di critica devo rettificare alcune inesattezze contenute nell’articolo.
1) intanto io non sono esattamente “dilagato” sul suolo italico, la mia presenza e’ relativamente consistente solo in Piemonte, sporadica in Lombardia e Umbria, e piccola e molto concentrata in Liguria;
2) soprattutto, io non sono affatto una minaccia per l’ecosistema; queste sono le classiche affermazioni propagandistiche fatte da chi ha desiderio ed interesse al mio sterminio, un po’ come chi evoca improbabili disastri ambientali causati da caprioli e daini al solo scopo di poterli cacciare.
Se puo’ interessare, nel tentativo di vendere cara la pelle ho realizzato un sito (www.scoiattologrigio.org) dove spiego piu’ estesamente il problema in generale, e in un’apposita sezione affronto anche il tema dei presunti danni;
3) A chiederci di intervenire non e’ tanto l’Unione Europea (che tra l’altro nella sua Direttiva Habitat non include lo scoiattolo rosso tra le specie che necessitano di protezione) quanto soprattutto la Convenzione di Berna;
4) Il governo non ha stanziato quasi due milioni di euro. Quella somma comprende stanziamenti regionali, statali ed europei;
5) Lo stanziamento e’ finalizzato alla mia eradicazione, e prevede la mia uccisione in Piemonte e Lombardia, e sterilizzazione solo in Liguria, dove la soluzione piu’ cruenta e’ stata oggetto di proteste popolari;
6) Il progetto LIFE09/NAT/IT/095 “EC-SQUARE” riguarda solo Piemonte, Lombardia e Liguria; la Provincia di Perugia non ne e’ parte ed ha agito in autonomia;
7) Il WWF e’ sempre stato favorevole all’eradicazione, in particolare il position paper del luglio 2008 del WWF Italia recita: “WWF believes that: a) viable management measures today should be oriented towards monitoring and control to preserve autochtonous biocenosis, and SHOULD BE IMPLEMENTED BY THOROUGH INTERVENTIONS OF ERADICATION IN THE AREAS AFFECTED BY THE DIFFUSION OF THE SPECIES and by methods as effective and respectful as possible of animal well-being”. Il documento e’ allegato al resoconto del 28esimo meeting della Commissione Permanente della Convenzione di Berna, tenutosi a Strasburgo al 24 al 27 novembre 2008.
Beh, mi fermo qui, non vorrei sembrare un maestrino dalla penna rossa, e poi lo scopo del mio intervento e’ anzi quello di ringraziare, e semmai secondariamente di rinviare eventuali interessati al sito sopra menzionato per un po’ piu’ di dettagli su questa storiaccia.
Cordiali saluti,
Scoiattolo Grigio
Buongiorno a te, caro scoiattolo grigio, mi scuso per le inesattezze contenute nell’articolo ma comprenderai che da umana quale sono non posso conoscere le tristi vicende che ti riguardano bene come le conosci tu: non mancherò di visitare il tuo sito e istruirmi, ad ogni modo.
Alcune veloci precisazioni:
1-2) Ho usato il termine “dilagare” perché, se è vero che sei presente solo in alcune zone del suolo italico, secondo il parere degli “esperti” qui rischi di fare danni parecchio seri (a sentir loro, anche all’ecosistema).
3-4-5) Imprecisioni che correggo volentieri.
6) Il progetto Life è riferito alla provincia di Perugia su diverse testate italiane, nonché sul sito dell’ENPA, ma di nuovo mi correggo volentieri.
7) Massimiliano Rocco, responsabile Specie del Wwf Italia, si è espresso pubblicamente contro l’eradicazione.
Ciao e grazie per essere passato!
Serena
Di nuovo buongiorno e grazie per lo spazio!
1-2: non posso che chiedere la gentilezza di una lettura approfondita delle informazioni riportate sul mio sito, dove per esempio si puo’ leggere che gli “esperti” 10 anni fa scrivevano che gli scoiattoli grigi avrebbero distrutto dal 10 al 15% della produzione piemontese di nocciole, che invece dopo 10 anni e’ diligentemente cresciuta del 50%… per non parlare del fatto che e’ da quasi 20 anni che scrivono che io sono portatore di un virus letale per gli scoiattoli rossi, virus che pero’ non e’ mai stato riscontrato in Italia (lo dice l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, mica me lo invento io…).
6: embe’, adesso non pretenderemo mica che le testate si informino prima di scrivere, eh? 🙂
Comunque sul sito degli “esperti” (rossoscoiattolo.eu) a questo link http://www.rossoscoiattolo.eu/sites/default/files/documenti/presentazioneprogettolife_ec-square.pdf da pag. 28 in poi viene descritto il progetto Life e la sua area territoriale.
Poi magari mescolano le mele con le pere e a pag. 25-26 assimilano con disinvoltura la Convenzione di Berna (cui aderiscono anche Burkina Faso e Senegal, per capirci…) all’Europa, ma questo e’ solo uno dei tanti capitoli della loro strategia di propaganda, la Convenzione non se la fila nessuno, ma se invece si ventila il rischio di (inesistenti) sanzioni UE si mettono tutti sull’attenti.
7) Lieto di saperlo, ma ancora ad agosto di quest’anno parlando di eradicazione Rocco veniva quotato cosi’ dal Corriere della Sera: “Per quanto riguarda gli scoiattoli grigi, a questo punto il Wwf ha espresso una posizione favorevole ai piani europei: quando gli animali diventano troppi, sono una minaccia e non si è intervenuti per tempo non c’è altra scelta” (http://www.corriere.it/ambiente/12_agosto_06/scoiattoli-eliminazione-polemiche_914d1dfc-dfb2-11e1-a2e0-2a62fa6322b0.shtml). Il WWF ha una grande tradizione di presidenti onorari che cacciano tigri ed elefanti, almeno lasci in pace noi piccoletti!
Ri-ciao, e se passate dal parco di Nervi portatemi un po’ di noci, potrebbe essere il mio ultimo pasto, se cattura e sterilizzazione dovessero andare male…
Scoiattolo Grigio
Caro scoiattolo, credo sarai d’accordo se inserisco nell’articolo un link diretto al tuo sito, così che i lettori possano rendersi conto del fatto che la faccenda, forse, è un po’ più complicata di come viene presentata sui giornali. Ah, a Rocco fanno dire un po’ di tutto: qui sembrerebbe contrario all’eradicazione http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-de3809b2-8111-4c24-8ae4-0845378423c2.html, su Giornalettismo il WWF è detto favorevole al contenimento ma non all’eradicazione http://www.giornalettismo.com/archives/570731/e-giusto-eliminare-gli-animali-infestanti/, ecc. Ora faccio qualche altra modifica, comunque.
Che dire, piccoletto, buona fortuna 😦
“Le “informazioni diverse” di “Scoiattolo Grigio” dovrebbero nella sua ottica fornire indicazioni obiettive, in realtà si tratta di “propaganda” preconfezionata che viene copiata e incollata in vari blog, quindi rispondo qui come già fatto altrove.
Vediamo punto per punto le presunte “verità” che ci ha elencato “Scoiattolo Grigio”, raccontando solo le parti che gli facevano comodo :
– E’ stato aperto un “case file” dallo Standing Commitee della Convenzione di Berna, un documento ufficiale e verificabile da tutti è disponibile a questo link del sito ufficiale del Consiglio d’Europa: (https://wcd.coe.int/com.instranet.InstraServlet?command=com.instranet.CmdBlobGet&InstranetImage=1953013&SecMode=1&DocId=1808934&Usage=2). Le conseguenze del mancato rispetto delle prescrizioni del case file sono quelle previste dall’art. 18 della Convenzione di Berna, che prevede la trasmissione del caso ad un tribunale arbitrale le cui sentenze sono definitive e vincolanti. In ogni caso il paragone con le procedure di infrazione della Commissione europea è calzante.
– l‘Unione Internazionale per la Conservazione della Natura considera lo scoiattolo rosso “non a rischio di estinzione” perché per fortuna ha un areale estremamente vasto (non c’è solo in Italia), ma nella pagina ufficiale relativa allo scoiattolo europeo mette chiaramente in evidenza il rischio dovuto alla presenza dello scoiattolo grigio in Inghilterra e Italia. Questa è la pagina ufficiale: http://www.iucnredlist.org/details/summary/20025/0
– la distruzione dell’habitat è la principale causa di scomparsa per quasi tutte le specie, nel caso dello scoiattolo rosso in Italia (ed in Gran Bretagna) alla distruzione dell’habitat si aggiunge la competizione con una specie alloctona come lo scoiattolo grigio: i due effetti dunque si sommano , con l’aggravante che in questi paesi lo scoiattolo rosso scompare anche dove il suo habitat è ben conservato
– lo scoiattolo grigio è ufficialmente un portatore sano del pox virus (http://www.biomedcentral.com/1746-6148/6/33/) che per fortuna non è ancora stato rilevato in Italia, ma che in Gran Bretagna determina ufficialmente la morte degli scoiattoli rossi con conseguenze estremamente negative sulle popolazioni locali: http://northernredsquirrels.org.uk/pox.htm. Non metto link alle immagini di scoiattolo rosso malati perché possono essere impressionanti.
– Nessuno parla di eradicazione in Piemonte, ma l’intervento ha lo scopo di tenere sotto controllo le popolazioni di scoiattolo grigio per evitare, dato che l’areale italiano è in continua espansione, che si diffondano nel resto d’Europa. Questo è il link del sito ufficiale del progetto LIFE: http://www.rossoscoiattolo.eu/
Le questioni etiche sono personali e rispettabili. La realtà dei fatti invece è cosa ben diversa e non andrebbe adattata alle proprie esigenze.
Cordiali saluti
“
Veramente la propaganda e’ proprio una delle azioni previste dal progetto LIFE…
In effetti a raccontare solo cio’ che fa comodo i maestri sono proprio i sostenitori dell’eradicazione dello scoiattolo grigio; per esempio gli stessi non hanno mai detto che il virus non e’ mai stato osservato in Italia prima che lo facesse notare il sito scoiattologrigio.org, e a lungo hanno raccontato la storia del rischio di pesanti (ma in relta’ inesistenti) sanzioni UE, nuovamente arrestandosi solo dopo che e’ stato fatto notare che si trattava di affermazioni infondate. Per la cronaca lo scoiattolo rosso non e’ considerato a rischio di estinzione non solo a livello mondiale o anche solo europeo, ma nemmeno a livello italiano, e questo sempre secondo l’IUCN e anche secondo il Ministero dell’Ambiente, che a maggio 2013 ha pubblicato la lista di specie a rischio, che, guarda un po’, non comprende lo scoiattolo rosso. Che poi il ministro finanzi piani per proteggere dal rischio di estinzione chi non e’ a rischio secondo i suoi stessi documenti fa parte del folclore nazionale. Trovo anche surreale che si dica che nessuno parla di eradicazione, quando tutta la documentazione dei “soliti” ricercatori ha sempre invocato proprio quello. Non metto link a supporto di quanto affermato semplicemente perche’ si trovano sul sito, a cui rinvio per comodita’. En passant, sul sito scoiattologrigio.org e’ chiaramente scritto che e’ aperta una pratica da parte della Convenzione di Berna, e’ presente il link alla pagina IUCN citata dal lettore, e sono anche presenti alcuni link al sito rossoscoiattolo, anche se naturalmente per contestarne i contenuti. E’ semmai da cercare altrove chi omette in toto di menzionare le opinioni e documentazioni altrui, non e’ vero?
“Ripeto quello che ho già detto: le sue sono verità parziali:
– 1 Convenzione di Berna, art. 18 comma 4 in relazione alle controversie dice : “4 . Il tribunale arbitrale fisserà le proprie norme di procedura. Le decisioni saranno prese a maggioranza. La sentenza sarà definitiva e vincolante”. Il case file è aperto come si può chiaramente desumere dal link che ho riportato nel precedente intervento. Faccio inoltre notare che firmare una convenzione internazionale e non rispettarne le direttive sarebbe un atteggiamento deprecabile.
– 2 secondo l’IUCN in Italia e Gran Bretagna una delle principali minacce per la conservazione dello scoiattolo rosso è rappresentato dalla competizione con lo scoiattolo grigio, riporto il testo della pagina già linkata in precedenza: “Major Treaths: … In Britain and Italy, out-competition by the introduced grey squirrel Sciurus carolinensis. Now that the grey squirrel has become established on the continent, it can be expected that it may ultimately spread throughout much of the red squirrel’s range …”
– 3 ovunque è chiaramente specificato che in Italia il virus non è presente, nessuno lo hai mai nascosto come lei cerca di far credere e nessuno ha proposto il controllo dello scoiattolo grigio a causa del virus. Il problema, come chiaramente evidenziato nella documentazione, riguarda al momento la Gran Bretagna e ha effetti estremamente gravi sulle popolazioni di rosso. Nel suo primo intervento lei mette in dubbio anche questo, che è un dato di fatto.
– 4 la copiosa documentazione che lei cita dimostra che non si stanno facendo gli interventi senza basi scientifiche e per un capriccio di qualcuno, ma per un serio problema di conservazione della biodiversità
– 5 sulle questione etiche ripeto che ho pieno rispetto per le opinioni altrui, avrei molto da dire sul contenuto della pagina da lei linkata, ma non mi permetto di fare la “morale” a nessuno
– 6 la comunicazione delle iniziative è una componente fondamentale richiesta in tutti i progetti life. Ben poche persone sono a conoscenza della presenza di scoiattolo rosso e di scoiattolo grigio e dei problemi correlati. Le strategie di comunicazione sono chiaramente evidenziate in tutti i documenti del progetto. Nessuno nasconde nulla, come lei tenta di far credere, facendo chiaramente propaganda
cordiali saluti
“
Verissimo, le mie sono verita’ parziali; anche le sue, con la non trascurabile differenza che a iniziare a dire solo mezza verita’ sono state delle istituzioni da cui non ci si attendono comportamenti partigiani. La mia mezza verita’ completa il quadro, e non sarebbe mai emersa se fosse stato per voi.
Sui punti:
1) esattamente come un tribunale arbitrale privato non puo’ comminare la pena di morte, che non e’ prevista dal nostro ordinamento, cosi’ il tribunale arbitrale previsto dalla convenzione di Berna non puo’ irrogare sanzioni non previste dalla convenzione. Sul sito scoiattologrigio.org cito il precedente di uno Stato che ha violato la convenzione per motivi assai meno nobili, ovvero per favorire la speculazione degli imprenditori turistici, e alla fine la convenzione ha alzato bandiera bianca. Io non trovo affatto deplorevole violare normative sbagliate, lei ottant’anni fa avrebbe rispettato le leggi razziali?
2) l’IUCN dice che lo scoiattolo grigio rappresenta una delle principali minacce per il rosso ma classifica inequivocabilmente lo scoiattolo rosso come specie non a rischio di estinzione, pero’ tutte le vostre comunicazioni continuano tenacemente a dire che bisogna proteggere il rosso da un rischio di estinzione che apparentemente non c’e’ secondo i vostri colleghi
3) per favore non prendiamoci in giro, in tutte le passate comunicazioni ai media a sostegno del progetto e’ stato ripetuto fino alla nausea che lo scoiattolo grigio e’ portatore di un virus letale per il rosso senza mai specificare che il virus in Italia non c’e’, un motivo ci sara’
4) personalmente credo che i motivi alla base del progetto vadano ricercati in un mix di presunzione accademica e di interessi terreni, oltre che nell’adesione teorica ad un’impostazione che un filosofo ha ben definito di “fascismo ambientalistico”; certo si nota che non c’e’ altrettanto interesse per migliaia di specie (alcune presenti anche in Italia) che l’IUCN classifica effettivamente a rischio immediato, ma per le quali non ci sono finanziamenti
5) OK, io invece mi riservo di fare la “morale” a chi sceglie di uccidere qualcuno
6) posso solo rinviare alla sezione “propaganda” del mio sito, poi ciascuno puo’ valutare; nella sezione “news” ci sono anche alcune considerazioni su un sondaggio fatto circolare a giugno, e che mi pare realizzato in maniera leggermente tendenziosa.
Grazie Carlo anche per il tuo contributo,
Mi sembra chiaro che se l’orizzonte ultimo è la conservazione della biodiversità vanno tutelate tutte le specie pur se in una prospettiva ecologica di equilibrio e che se una specie si rivela infestante o dannosa per altre debba essere controllata.
Mi rendo conto però che la questione è più complessa di quello che pensavo.
Grazie ancora per aver alimentato il dibattito.
Eh, il problema e’ che la prospettiva del progetto Life e’ proprio quella che Tom Regan ha appropriatamente definito fascismo ambientalistico, perché la conseguenza di quella prospettiva e’ quella di calpestare diritti e vite degli individui in nome appunto di un presunto equilibrio che in quanto imposto manu militari puo’ essere definito tutto meno che naturale, e che certamente non e’ in grado di provare sensazioni e di soffrire, a differenza di coloro che vengono uccisi in suo nome.
Gentile Serena, posso sapere perché commenta con il mio nome ed il mio indirizzo e-mail, dal momento che io e lei non siamo la stessa persona? Al prossimo scherzo di cattivo gusto le impedisco di commentare.
L’avverto che io vedo l’IP e posso sempre rivolgermi alla polizia postale.
Scoiattolo grigio, faccio presente che la Serena a cui rispondi non è l’autrice dell’articolo, ma un fake che si è appropriato dei miei dati. Ci mancava appena un* altr* psicopatic*.
riguardo alla faccenda dello scoiattolo grigio, ritengo che bisogna trovare una soluzione che metta comunque al primo posto il rosso, e anche se il danno è stato fatto tramite importazioni legali o illegali, è comunque necessario prendere provvedimenti. Comunque lo scoiattolo rosso vede mettere a rischio il proprio abitat di origine mentre il grigio è un colonizzatore che prospera nelle sue terre natie, chi bisogna tutelare mi pare palese.