Ho incontrato un visone libero

a cura di Barbara Balsamo

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Nella notte del 9 novembre sono stati liberati da ignoti più di 1200 visoni da un allevamento in una località, San Marco, vicino Ravenna. Degli animali liberati solo 250 non sono stati recuperati. Siamo stati informati che la stessa Guardia Forestale ne ha chiesto il recupero comunicando il timore che i visoni potessero creare danni alla cittadinanza e all’ambiente.

Potrebbe dirci come si è accorto di questo avvenimento e quali sono state le prime sue reazioni?

Abito molto vicino all’allevamento da cui sono stati liberati i visoni, inoltre la mattina dell’avvenimento la presenza delle forze dell’ordine, polizia, guardia forestale ed addetti della asl, hanno destato un ovvio scalpore. Ho immediatamente notato un andirivieni di persone che, munite di gabbie e guanti pesanti giravano per i campi circostanti raccogliendo dei piccoli animali. Dico raccogliendo non a caso perché gli animali non sembravano scappare. Siccome una coppia di visoni si era rifugiata nella cabina elettrica proprio all’esterno di casa mia “piantonata” da una poliziotta le ho chiesto cosa fosse effettivamente successo ed entrambi, io e lei, per nulla dispiaciuti di quanto fosse stato messo in atto, abbiamo convenuto che è da pazzi che ancora oggi sia permesso allevare animali a questo scopo.

Come ha vissuto il suo incontro con un visone?

Io non avevo mai visto un visone dal vivo e il vederlo in questa circostanza è stato doloroso. Sono animaletti piccoli e dall’aspetto estremamente vispo e simpatico. I visoni di allevamento nascono e vivono sempre in cattività ed ho pensato che sia per questo motivo che non solo non scappano alla vista dell’uomo ma si avvicinano curiosi. E’ stato relativamente semplice da parte del personale dell’allevamento recuperarli in fretta ed io non dimentico però le urla e gli stridii che i visoni fanno quando vengono presi dalla coda e dalla zampe posteriori.

Cosa ha provato?

Ho provato rabbia! Rabbia perché non ritengo sia assolutamente ammissibile che nel mondo in cui viviamo oggi sia ancora permesso all’uomo di poter allevare animali, di qualsiasi specie si tratti, per questo scopo. Scopo totalmente inutile e non necessario, se non per soddisfare vanità insulse.

Cosa ha pensato?

Ho pensato, magari ingiustamente, che chi ha commesso questo atto di liberazione oltre ad avere avuto coraggio ha fatto anche una cosa in qualche modo giusta anche se punibile dalla legge. Giusta perché ha manifestato una palese ingiustizia sperando magari in un clamore mediatico che facesse prendere coscienza a più persone possibile.

Non crede che forse, chi li ha liberati volesse anche solo semplicemente salvare quegli animali che tra pochi giorni sarebbero stati, e saranno, visto il recupero fatto, uccisi per la loro pelliccia? Se si, cosa pensa in proposito? Secondo lei, da estraneo a queste questioni, era meglio lasciarli lì?

Certamente. E non dovevano lasciarli lì. L’azione si prefiggeva, penso, di liberarli! Essendo condannati dalla nascita a una morte dolorosa e atroce si è voluto concedergli la possibilità di vivere secondo la loro natura. Hanno fatto bene.

Cosa pensa di quello che è accaduto?

Penso purtroppo che l’atto di protesta non sia stato così utile rispetto all’idea che mi ero fatto il giorno stesso dell’evento. I giornali ne hanno parlato pochissimo ed in modo molto risicato, il quotidiano locale (Resto del Carlino) addirittura due giorni dopo. Le persone che abitano nel luogo non hanno le idee chiare: la quasi totalità è contraria all’allevamento ma ha paura dei danni eventuali che gli animali liberati possano perpetrare.

Secondo lei, gli allevamenti di visoni hanno diritto di esistere?

Assolutamente NO!!! Non solo ma sfido chiunque abbia un minimo di cervello e di umanità a spiegare il perché debbano o possano ancora esiste allevamenti di qualsiasi tipo di animale.

Come mai?

Perché nessuno ha il diritto di uccidere animali per il bieco scopo di indossarne le pellicce. E’ inconcepibile.

Perché non ha restituito i visoni all’allevatore?

Non so se ne ho salvato qualcuno, ma tre li ho portati vicino all’argine del fiume poco distante da casa mia. Non li ho restituiti all’allevatore perché se lo avessi fatto mi sarei reso complice della loro fine. Non so se riusciranno a sopravvivere in natura dopo aver vissuto da sempre in cattività. Ad ogni modo visto che erano destinati a morire in una camera a gas meglio per loro aver assaggiato almeno un po’ di libertà.

Come li ha salvati?

Liberandoli vicino all’argine di un fiume vicinissimo a casa dopo averli nutriti.

Cosa ha provato?

Ho provato piacere ma nello stesso tempo ho provato pena perché non so se riusciranno a cavarsela e non so se riusciranno a stare lontano dalla strada e dalle auto di passaggio. Ho provato anche un senso di inutilità perché tre visoni rispetto ai circa 2600 che tra pochi giorni attraverseranno la camera a gas per dare lustro a qualche signora ingioiellata sono il nulla.

Cosa pensa degli allevamenti di animali da pelliccia?

Penso che sia una delle cose più ingiuste, perché inutili, che esistano ancora sulla faccia della terra. Penso che siano una delle tante espressioni della stupidità, della superficialità ed ingiustizia cui assistiamo tutti i giorni senza preoccuparcene veramente troppo.

Ci aveva mai pensato prima di incontrare dei visoni liberati?

Purtroppo non in modo così approfondito. Per questo prima ho detto che l’atto, anche se forse non legale, è giusto perché fa prendere coscienza del problema almeno a qualcuno.

Se lei avesse il potere di parlare a tutti gli italiani, cosa gli direbbe in merito?

Forse sarebbe sufficiente mostrare loro le immagini degli animali vivi e le immagini di quello che subiscono per diventare la “bella” e preziosa pelliccia. Non voglio pensare che esista qualcuno che indossi questi capi avendo davvero coscienza e sapendo come realmente vengono prodotti.

E se avesse gli allevatori davanti, come libero cittadino, cosa vorrebbe dirgli?

Questo sarebbe molto più complesso perché, se una persona (l’allevatore) è in grado di sopportare la vista ed è in grado di ascoltare le urla e gli strazi che gli animali emettono quando vengono uccisi ritengo sia difficile far capire loro che esistono innumerevoli altre opportunità di impresa che magari fanno guadagnare un po’ meno ma grondano anche molto meno sangue.

Ringraziamo l’intervistato che per ovvie ragioni lasceremo anonimo.

Da una fonte certa sappiamo che i visoni recuperati in questi giorni, e che ancora stanno cercando di recuperare, risultano ingrassati e in piena salute. Lasciamo a voi, lettori, l’onere di valutare se davvero questi animali, per natura selvatici, siano indifesi allo stato libero.

(Pubblicato originariamente dall’associazione Per Animalia Veritas)

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