L’asino e lo scoiattolo

di Scoiattolo Grigio

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Uff, stavo finendo di accantonare un po’ di noci per l’inverno quando è arrivato di corsa il mio cuginetto Pel di Carota (lo scoiattolo rosso, insomma), e tutto trafelato mi ha gridato di scappare, perché c’era in giro uno che chiedeva informazioni su di me e di sicuro voleva farmi del male.

Confesso che lì per lì mi sono spaventato, so benissimo che ci sono in giro un sacco di persone che non mi vogliono molto bene – anzi, per dirla tutta mi vogliono proprio ammazzare. Comunque appena sono riuscito a calmare un po’ mio cugino mi sono fatto descrivere questo individuo, e mi sono tranquillizzato: era un asino (Asinus Novus si chiama), mica un bipede umano!

Dagli asini non ho nulla da temere, dai bipedi umani invece sì, e già che ci siamo vorrei raccontarvi un po’ la mia storia, perché quelli sono abituati a deformarla per assecondare la loro insana volontà di controllare il mondo intero.

Per la verità mi ero già messo di buzzo buono a contestare sul piano tecnico quello che dicono i soloni universitari che vogliono la mia pelle (e anche il mio corpo, visto che alcuni di loro scrivono su una rivista che pubblica ricette di cucina a base di scoiattolo grigio…), ma mi sono scocciato quasi subito: dopotutto ho già fatto un sito dove spiego queste cose. Visto che l’asino mi concede gentilmente un po’ del suo spazio, qui invece mi voglio proprio sfogare.

Intanto cominciamo col precisare che qualcosa di quello che dicono è vero, io non sono originario di qui, sono arrivato una sessantina di anni fa. D’altronde ad un anno di età io già mi riproduco, e quindi si può dire che sono italiano da 60 generazioni. Ehi, tra i ricercatori che in Italia si occupano di me ce n’è uno che si chiama Gautier e un altro che si chiama Wauters: con quei cognomi, siamo sicuri che siano più “autoctoni” loro di me?

Ma poi, che diavolo di rilevanza può avere l’essere autoctono oppure no? Uno deve avere più o meno diritti a seconda di dove è nato? Ma proprio voi in Italia non ne avete abbastanza di quegli imbecilli che ce l’hanno coi “terroni”? E ora che non é più considerato socialmente accettabile prendersela coi “terroni” (almeno spero, anche se qualche zuccone c’é sempre…) ve la prendete con me? Poi magari vi mangiate i kiwi, come se quelli fossero autoctoni…E la pizza? Pensate che il pomodoro sia autoctono? E Belen Rodriguez? Siete proprio dei buffoni, ce l’avete con gli “alieni” a corrente alternata, a seconda che vi facciano comodo oppure no.

Questa storia di dover essere ucciso perché straniero proprio non la digerisco: a me sembra infatti che rappresenti la quintessenza dell’ingiustizia e della discriminazione – alla fine mi uccidete prima di tutto perché sono un animale, e quindi una “cosa” su cui ritenete di disporre del diritto di vita e di morte, e poi perché sono considerato un extracomunitario senza permesso di soggiorno, anzi un apolide sans papier, tant’é che sempre i soliti “esperti” hanno bocciato anche l’idea di riportarmi in America, dicendo che ormai sarei un alieno pure lì, e quindi il mio destino può e deve essere solo la morte.

Dicono poi che io sarei una minaccia per l’ecosistema. Ma scherziamo? Su tutti i giornali in questi mesi si parla dell’Ilva di Taranto e io sarei quello che distrugge l’ecosistema? Ma davvero qualcuno crede queste cose? Provate a farvi una passeggiata nei boschi, dove ci sono io, e poi tornate nelle vostre puzzolenti città, in mezzo a fabbriche e ciminiere e ditemi chi è che minaccia l’ecosistema. Io al massimo rosicchio qualche albero, e qualcun altro invece lo faccio nascere perché spargo i suoi semi. Certo, non vivo d’aria e anch’io mangio. E allora? Se mangio due nocciole in croce è un attentato, e se invece voi ne mangiate 150.000 quintali all’anno va tutto bene?

Cip e Ciop, ci chiamate. Ma avete riflettuto sul fatto che Cip e Ciop vivono proprio in un parco naturale, in un’area protetta? E vi pare che sarebbero lasciati lì se davvero fossero in grado di distruggere l’ecosistema? Poi, scusate, qui in Italia siamo pochi; negli Stati Uniti invece siamo moltissimi, e siamo lì da lunghissimo tempo. Vi pare che boschi e foreste siano stati ridotti a deserti di sabbia? Cialtroni che non siete altro. Parliamo invece della foresta amazzonica: quella sì che sta venendo distrutta, e chi è che la distrugge? Noi? O voi? Leggete qui, per esempio.

Già, ma voi siete quelli che hanno a cuore la biodiversità, non è vero? La avete a cuore però alle bistecche non ci rinunciate, e allora pazienza per la biodiversità, tanto per salvare la faccia si possono sempre linciare gli scoiattoli…Ma poi, scusate, che razza di biodiversità sarebbe quella che vuole imporre con la forza la presenza di una sola specie di scoiattoli in Italia? A me sembra piuttosto biomonotonia, assenza di biodiversità. C’è qualcuno che scambia il mondo con un plastico ferroviario, e vuole che tutti i pezzi siano sempre gli stessi e sempre allo stesso posto, ma il mondo non funziona mica così.

Io comunque con mio cugino mi sono già messo d’accordo: qui in Italia me ne starò in pianura, nei boschi di latifoglie, lui se ne andrà in montagna, nei boschi di conifere che a lui piacciono e a me no, e se per favore ci lasciaste un po’ in pace ve ne saremmo molto grati…

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